Fino al prossimo 6 febbraio sarà possibile visitare la mostra fotografica di Giuseppe Bartorilla "I sogni di pietra - Montagne immagini parole" presso la Biblioteca Sant'Ambrogio, in via San Paolino 18, a Milano (qui il link).
Da sinistra, Giuseppe Bartorilla, Gabriella Marinaccio, Nadia Antoci e Lucrezia. |
Prima dell'inizio ognuno si è dedicato alle sue passioni...
La pedagogista Francesca Romana Grasso alle prese con un albo illustrato: sarà uno degli eletti per uno dei prossimi seminari di Edufrog? |
Poi è iniziata la prima lettura...
Ma andiamo con ordine..
I croccanti coccodrilli
Come ho già scritto qui, "I croccanti coccodrilli" sono l'unico gruppo di lettura in Italia che coinvolge anche i piccolissimi, proponendo letture animate dedicate a bambini da 3 a 8 anni, insieme ai loro genitori, a cura di Gabriella Marinaccio. Da ottobre a maggio ci si incontra una volta al mese il sabato pomeriggio (solitamente alle 16.30) e si termina con una merenda tutti insieme.
Questa volta i libri scelti per "Letture di sogni - Letture di pietra" sono stati due: il primo era "Una piedra extraordinaria" di Leo Lionni, edizioni Ekaré Europa (qui il link) che si può ascoltare qui.
Non posso riproporre la bellissima lettura in spagnolo da parte di Gabriella, con traduzione in simultanea, da parte di Lucrezia e suo fratello, solo dirvi che vale sempre la pena ascoltarla.
La storia del libro, di un autore impareggiabile e prezioso come Leo Lionni, è molto divertente, perché la rana Jessica - molto curiosa - trova una pietra, completamente diversa dalle altre. Talmente perfetta, bianca come la neve e rotonda come la luna, che le piace a tal punto da portarsela a casa, per farla vedere alle sue rane amiche, Marilyn e Augusto. Quella che sembrava una pietra a Jessica, secondo Marilyn - la "sapientina" del gruppo - è invece un uovo, un uovo di pollo. E Marilyn lo ripete con insistenza, sicura di sé.
Appena sgusciato dall'uovo, il "pollo" si immerge subito in acqua e tutti rimangono meravigliati di come sia bravo a stare in acqua, tanto che imparano nuove posizioni e si divertono un mondo per molti giorni.
Le avventure proseguono in modo divertente finché alla fine non si scopre che il "pollo" viene raggiunto dalla sua mamma ... un grosso caimano.
I "Dasi di burro"
La seconda lettura è avvenuta a opera dei Dasi di burro. Ma chi sono? I dasi di burro (qui il link) sono un gruppo di lettura per ragazzi e ragazze da 9 a 12 anni, ideato da Nadia Antoci, della Biblioteca di Baggio, che ci spiega come le è venuta l'idea: "In occasione di Bookcity 2013, dopo aver partecipato alla Maratona di lettura condotta da Roberto Anglisani, in cui molti dei lettori erano frequentatori assidui dei vari gruppi di lettura che oramai pullulano nelle biblioteche milanesi, mi son detta
«Perché, non aprire questa esperienza così coinvolgente anche a dei ragazzi?»".
E prosegue "Già prima avevo organizzato un laboratorio di lettura ad alta voce de "Il coccodrillo enorme” di Roald Dahl (Nord Sud edizioni), in cui io leggevo la parte in inglese e i ragazzi, a loro volta, leggevano, ad alta voce, la parte in italiano. Superati i primi momenti di timidezza, imbarazzo o semplicemente poca dimestichezza col proprio strumento vocale, la modalità di lettura si faceva, via via più fluida, i ragazzi acquisivano più sicurezza e soprattutto il capire che leggere per far comprendere ad altri sia ben diverso che leggere per se stessi, richiedeva qualche accorgimento in più, come una voce chiara e ben scandita ed un’intonazione adeguata, rispettosa delle pause suggerite dalla punteggiatura.
Dopo la maratona
di lettura si delineava in me l’idea che creare un gruppo stabile
sarebbe stato un progetto arduo, in considerazione della fascia d’età
, 9-12 , alla quale avrei voluto rivolgermi, ma come tutte le cose
non necessariamente scontate, cominciava a rappresentare una sfida
accattivante.
Ho così preso
contatti con Simonetta Bitasi, un’autorità nel campo dei Gruppi di
Lettura per ragazzi, che nella Biblioteca di Mantova ha fatto nascere
e condotto numerose e variegate esperienze di gruppi di lettura per
bambini e ragazzi, appunto.
Lei mi ha
incoraggiata molto.
Così decido di
ospitare in Biblioteca (di Baggio, ndr) un laboratorio di lettura ad alta voce,
condotto da Adriana Milani che potesse fornire un po’ di strumenti
in più ai ragazzi per affrontare questa nuova esperienza.
Merito di
Adriana, è stato, tra gli altri, il far passare l’idea
fondamentale che una buona lettura per ‘arrivare’ a chi ci
ascolta debba assolutamente trasmettere emozioni, una sorta di
sottotesto in grado di creare il necessario scambio emotivo affinché
si compia la “magia”dell’ascolto partecipato, mi vien da
dire, in cui a comunicare fra loro siano le emozioni che scorrono
tra lettore/i e pubblico.
Il 30 luglio con
l’incontro “Gruppo di lettura...lavori in corso” ci cimentiamo
nella non facile scelta di attribuire un nome al nostro neonato
gruppo.
I “ Dasi di
Burro” nasce dalla commistione delle due storie, fra le tante
lette, che più coinvolgono i ragazzi, vale a dire "La bambina di burro" di Beatrice Masini e Peggy Nille (Edizioni El) e “Il Daso” di Olivier Dozou (Il libro, edito da Orecchio Acerbo, ha in effetti due frontespizi: il naso (Gogol) e il Daso (parodia) (e qui ringrazio Gabriella per la precisazione).
All'inaugurazione i Dasi di burro erano capitanati e rappresentati da Lucrezia, suo fratello e Nadia.
Per l'occasione è stato scelto il libro "Nella terra dei sogni" di Robert Luis Stevenson, che ha le bellissime e poetiche illustrazioni di Simona Mulazzani, edito da Rizzoli.
La prima a esordire è stata Lucrezia, che ha letto un brano...
Poi, su invito di Gabriella, che sollecitava la partecipazione del pubblico di lettori in erba, con mia grande emozione - e sua grande ansia, ma è andato alla grande! - si è lanciato nella lettura anche il mio Marco (8 anni e mezzo)...
e alla fine è stata la volta di Patrizio...
sotto l'attenta e vigile supervisione di Lucrezia.
Momenti di gioia e allegria...
... poi Nadia e Gabriella hanno fatto ascoltare "Pietre" di Antoine (qui il link alla canzone del 1967).
piaciuta a piccoli e grandi...
Merenda.
Immancabili, le caramelle a forma di coccodrille e altri dolci.
Poi, un po' di tensione e gli ultimi preparativi all'inaugurazione vera e propria...
"Sogni di Pietra"
La mostra nasce dall'amore di Giuseppe Bartorilla, bibliotecario per professione (e che bibliotecario! se ancora non lo conoscete ne ho parlato qui e qui, mentre trovate qui una delle iniziative ideate dalla sua biblioteca vissuta in diretta) e fotografo per passione (qui un altro post).
L'idea era unire questi interessi: per la montagna, per il suo lavoro, per la letteratura e per le immagini.
L'esposizione - che nelle passate edizioni si chiamava "Segni di pietra" e voleva unire i segni della natura (acqua, pietra e cielo) a quelli di luce della fotografia - è diventata Sogni di pietra, il sogno di provare a "reimmaginare", invitando il visitatore a osservare le montagne per rileggere il proprio vissuto quotidiano. Volutamente le foto non hanno didascalia, anzi Giuseppe durante la presentazione ha invitato i visitatori a scrivere le proprie didascalie (e sarebbe curioso di leggerle se volete lasciarle in biblioteca).
L'esposizione - spiega Giuseppe - "propone un viaggio tra le montagne, raccontate e immaginate attraverso una serie di fotografie scattate tra le valli valdostane del Parco del Gran Paradiso (Val di Cogne, Valsavarenche, Val di Rhêmes), delle Dolomiti, della Val Veny, della Sicilia e della Corsica, a cui si alternano brani della letteratura per adulti e ragazzi dedicati ai giganti di pietra, scritti, tra gli altri, da Dino Buzzati, Massimo Mila, Mary Shelley, Franz Kafka, Emily Dickinson, Silvana Gandolfi, Fred Vargas, Francesco Guccini, Antonio Ferrara, Alan De Botton, Jaqueline Wilson.
Il percorso così articolato, tra lettura iconografica e testuale, prova a eliminare, per quanto possibile, l’effetto illustrativo e documentario, per far convergere un'emozionale attenzione sullo sguardo personale del narratore, offerto a chi ha voglia di condividere le immagini e le parole in mostra.
Sguardo immaginario e immaginato che si declina in modo paradigmatico in segni fisici (pietra, acqua, cielo), di luce (le fotografie) e d’inchiostro (i testi), in un gioco di continue giustapposizioni tra narrazioni iconografiche e letterarie che concorrono a ridefinire una realtà, solo apparentemente sempre uguale e immutabile, come quella delle montagne, invitando nel contempo l'incauto visitatore a riflettere sui propri orizzonti quotidiani e a chiedersi, come faceva Buzzati, per quale motivo "la montagna eserciti un così potente e singolare richiamo".
Le 25 foto in mostra sono dunque abbinate a un libro che in qualche modo, direttamente o indirettamente, ha a che fare con la montagna. Perché la narrazione porti evocazioni insieme all'immagine, per una personale lettura e interpretazione. L'unico brano in stretta relazione è quello di Buzzati, associato alla foto dell'Etna in Sicilia.
Il reading dei Narratecari & Dasi di Burro
Pronti, via.
Con la sua campanella, Gabriella ha chiamato a raccolta i presenti per ascoltare la presentazione di Giuseppe, che ha raccontato con viva emozione lo spirito della mostra, ringraziando le tantissime persone che hanno contribuito a realizzarla, in primis Emanuela Semenzato. E chi lo ha sempre sostenuto, in particolare, la sua famiglia (la moglie Debora, i figli Sofia e Daniele).
Il reading è costituito nella lettura di alcuni brani legati alla montagna, da Prometeo di Franz Kafka (da Tutti i racconti) a Malastagione di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, da "Le montagne di Vetro" a "La famosa invasione degli orsi in Sicilia" entrambi di Dino Buzzati, da una poesia di Emily Dickinson a "Nella Sierra" di Thèophile Gautier , da "Pasta di drago" di Silvana Gandolfi a "Patagonia express" di Luis Sepùlveda.
Di seguito il mio fotoracconto, delle emozioni provate, non solo da me, perché a volte le immagini contano più delle parole...
Giuseppe Bartorilla insieme all'autrice e illustratrice Emanuela Bussolati. |
Una giornata perfetta, e finisco riprendendo le parole di Giuseppe che su facebook hanno sintetizzato a posteriori questo incontro molto ricco "Abbiamo provato a dare parole ai Sogni di pietra, voci alle montagne e colorate emozioni alle immagini in bianco e nero in mostra. C'è stata l'ouverture con i piccoli e meravigliosi Croccanti coccodrilli che hanno letto e ascoltato Sogni e Pietre e poi i Dasi di Burro della biblioteca di Baggio rappresentati dalla piccola Lucrezia che insieme ai Narratecari hanno riempito gli spazi con le voci dei tanti autori che hanno cantato la montagna e che sono presenti in mostra.
E poi un sacco di amici e visitatori hanno provato a far circolare buone energie incrociando sguardi, parole e segni.
Tutto questo è potuto accadere grazie a Emanuela Semenzato che dato credito a uno strano tizio con la barba che si spaccia per bibliotecario e "non fotografo", mettendo a disposizione un'intera biblioteca, a Gabriella Marinaccio che ha supportato e sopportato la mostra generando energie e voci fantastiche con i Croccanti Coccodrilli e i Narratecari, e a Nadia Antoci che nonostante la perdita della cloche, con i suoi Dasi di Burro ha dato voce e brio al pomeriggio.
E grazie ai tanti amici che sono passati o che avrebbero voluto ma non hanno potuto...
E ultimi ma non ultimi, senza di loro tutto questi miei piccoli sogni non si sarebbero mai potuti realizzare Debora Sofia e Daniele".
E lasciatemi concludere così.
Grazie Giuseppe per le emozioni che racconti e l'entusiasmo che trasmetti insieme a quello di tanti tuoi colleghi, come Gabriella e Nadia, preziosi gioielli sparsi nella città, ancora poco conosciuti che operano in silenzio e come piccole formiche riescono a fare grandi cose, con pochi soldi ma molta passione.
Assolutamente perfetta questa giornata. Anche alla mia piccola (non più così piccola) coetanea di tuo figlio maggiore sarebbe piaciuta tanto. I nostri week end sono sempre molto impegnati ma terrò d'occhio i Dasi di burro. Grazie delle interessantissime segnalazioni.
RispondiEliminaScusa se rispondo solo ora. Felice di averti segnalato qualcosa di utile e che non conoscevi.
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