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lunedì 6 gennaio 2025

Riflessioni sull'accettazione e sulla pazienza...


Caro anno nuovo,

sembra che tu mi voglia mettere alla prova e che tu mi proponga alcune parole su cui riflettere.

La prima: accettazione, ho letto che in psicologia significa "spegnere l'interruttore della lotta”, cioè smettere di lottare contro ciò che non ci piace e che non può essere cambiato, ad esempio tutte le emozioni spiacevoli che non vorremmo provare". Non posso cambiare quello che è successo al mio dito e il lavoro che devo fare per riportarlo a posto. Ci sono giorni in cui vorrei non dover fare gli esercizi ma occorre andare avanti, un passo alla volta.

Qui salta fuori la parola "procedere" ovvero "dal lat. procedĕre, comp. di pro- «innanzi» e cedĕre «andare» (Treccani).. Per avanzare, andare avanti bisogna prima cadere poi proseguire, ovvero avere la fiducia verso l'ignoto e osare.

E qui arriva la parola pazienza, che ha origine dal latino "volgare" patire (cfr. il greco pathein e pathos, dolore corporale e spirituale) e indica la facoltà umana di rimandare la propria reazione alle avversità, mantenendo nei confronti dello stimolo un atteggiamento neutro.

Insomma, vorrei solo tornare a godere delle piccole cose: Sally abbarbicata sui miei piedi, che ronfa sbuffando, i ragazzi attorno a noi, ognuno preso dalle sue cose. Il calore della casa e del contesto nonostante l'albero sia disfatto. Il senso della famiglia. Diciamocelo, queste vacanze sono solo passate, forse avevo bisogno della noia per recuperare la creatività o forse i malanni che mi hanno accompagnato mi hanno impedito di fare e quindi essere. Ho spento per un po' la testa e spero che torni a girare frizzante come sa essere.

Del resto è anche vero che l'inverno porta in me una sorta di malinconia, forse si fa un bilancio di quel che si è realizzato non solo nell'anno in corso ma anche nella vita e, paragonata alle altre di vite, la mia non sembra poi così eccezionale. Torniamo quindi alla prima parola da cui sono partita. Forse bisogna imparare ad accettarsi per quello che si è e per quello che si riesce a fare, con la fiducia e la curiosità di poter migliorare o compiere qualcosa che ci renda fieri di noi stessi.
E quindi eccomi qui, con rinnovata fiducia in questo anno, pieno di infinite possibilità. Starà a me riempirlo.

giovedì 2 gennaio 2025

Buoni propositi


Caro 2025,

dallo scorso anno ho imparato che gli imprevisti succedono, grandi e piccoli che siano, quando meno te li aspetti. Per esempio, non avrei mai pensato che avrei "creato" una ricetta "tofu con dito", ovvero che non sarei riuscita a usare correttamente un minipimer, anzi che non avrei provato dolore mentre una lama era in funzione. Invece, è successo! Per fortuna, nonostante questa disavventura, sto cercando di trovare anche gli elementi positivi, per esempio, che si possono trovare persone gentili e preparate, come il fisioterapista che mi segue e che mi fa vedere i progressi calcolando gli angoli che sto conquistando a livello di mobilità. Oggi mi ha anche predisposto un guanto pieno di paraffina che, scaldato, può alleviare il dolore e mi ha rifornito di bende del mio colore. Tutto fa. Ho concluso gli ultimi due mesi pensando di avere una cicatrice sul dito indice come una piratessa e ora mi ritrovo un dito un po' più gonfio ma capace di tornare pian piano simile a com'era.

Se sto imparando qualcosa è a essere paziente, almeno con il mio corpo.

Nel 2024 il corpo si è modificato sono entrata in menopausa conclamata e non è stato facile anche questo passaggio ma, grazie a una serie di incontri, e grazie a una serie di riflessioni sto accettando il cambiamento del corpo e a vedere i possibili vantaggi.

Insomma che tutto si trasforma e c'è sempre un inizio e una fine (se me lo avessero detto al mio primo menarca!) ma la vita è questo allenamento continuo e un continuo cambio del punto di vista.



In questo nuovo anno mi auguro di riuscire a far luce nel buio e di saper ascoltare il mio adolescente del cuore senza più litigare con lui. Un conto è leggere tanto sull'adolescenza e un altro è avere a che fare con un adolescente, specie se con quella persona hai avuto per tanti anni un legame speciale. Proprio perché speciale tutto è più complesso e io non sono finora riuscita a gestire la situazione e non posso che migliorare, grazie alle persone che ho intorno e che mi danno consigli preziosi.

Per me è difficile pensare che quello che dice o fa, che mi fa star male, sia parte della crescita: devo imparare a togliere quella parte che a me sembra personale ma che è invece dettata dagli ormoni, dal suo difficile distacco per crescere e diventare una persona con i suoi gusti e le sue aspettative.

Facendo tesoro di quello che ho vissuto, quest'anno mi auguro di saper stare accanto a chi ne ha bisogno, di continuare a progettare e sognare, il tutto con quegli occhiali rosa e quella mia parte sensibile che è sempre stata dentro di me e che mi fanno vedere e vivere le cose a modo mio... 


Mi auguro di fare tante passeggiate in Natura, di continuare a esplorare ed essere curiosa, a osare ogni tanto e rendere fiera di me almeno qualcuna delle persone che mi vuole bene. Mi auguro di poter continuare a godere delle piccole cose, dettagli a volte quasi invisibili che per me fanno la differenza e rendono le giornate migliori.
Mi auguro di stare a lungo e con tempo di qualità con le persone a me care e che anch'esse possano stare in salute e serene.

Infine, spero di fare tantissimi laboratori con bambini e magari anche con adulti perché quelli mi riempiono di tantissima energia e sento che posso in qualche modo far stare bene anche se per poco altre persone e far loro scoprire - se non lo sono - la parte bambina...

Grata per quello che ho e speranzosa, ti saluto e ti dò il benvenuto.