Dopo aver cucinato per l'adolescente del cuore, che ha iniziato il PCTO presso il Comune di Miasino, mi sono regalata una passeggiata nel bosco dopo pranzo. Pantaloni lunghi e stivaloni mi hanno concesso di muovermi con agio tra la vegetazione anche al di fuori del sentiero, come amo fare.
Non so che farci, ma sono una sentimentale e mi piace ripercorrere lo stesso sentiero, andando a salutare alcuni alberi speciali e alcuni luoghi, e per scoprire ogni volta qualche dettaglio che mi è sfuggito in precedenza.
Il primo che saluto, perché è una specie tra le mie preferite, è il faggio maestoso vicino alla casa abbandonata. Qui una volta, quando Sally è stata male ed ero ammutolita dal terrore di perderla. - periodo Covid - ho visto uscire dalla casa abbandonata, una volpe. Per me è stato una sorta di segnale positivo.
Questa casa abbandonata è una delle case dei miei sogni Se sapessi a chi appartiene vorrei acquistarla, almeno con la fantasia. Penso che sia un luogo magico. Di notte le civette cantano volentieri e mi fanno sentire in compagnia.
Felci in controluce - in sottofondo il canto del cuculo (sì, l'ho sentito ben due volte in due giorni)
Passeggiando, ecco l'altra casa: questa diroccata ma con fascino decadente non è abitabile ma si può osservare come venga sempre più avvolta dalla vegetazione.
Proseguendo, c'è il sentiero dei castagni secolari, ormai quasi cadenti. Ma quanti anni avranno? Ricordo ancora quando scovammo un biacco e quando trovammo un cervo volante, oggi sicuramente era troppo caldo per vedere qualsiasi creatura.
Proseguendo e rientrando ho percorso un altro sentiero dove l'acqua invadeva il tragitto: il riflesso della vegetazione nell'acqua creava una sorta di dipinto involontario e ha destato la mia attenzione.
Ecco una Fegea immobile. Per tanto tempo l'ho scambiata per la più ben nota zygena: in effetti si tratta di un esempio di mimetismo mulleriano:di quelli che si studiano all'università e, forse ora anche prima!
Ed ecco uno dei tantissimi alberi caduti, che mi fa pensare al bellissimo albo, che ancora non ho acquistato ma che mi solletica, "Caduto": anche questo pieno di funghi del legno. Ma la bellezza?
E infine, il fascino di una parete di muschio, che ha colonizzato il residuo di un muretto a secco.
E lungo la stada del ritorno la mia prima penna di ghiandaia
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