In terzo luogo per i posti, a me sconosciuti, che ho attraversato con grande curiosità, fermandomi e soffermandomi su tanti dettagli piccoli e grandi che rendono questo luogo magico.
Mi sono immersa in un mondo che sembra appartenere al passato ma che per molti è anche presente ritrovato, ho scoperto un modo di costruire case ingegnoso e architettonicamente interessante. La presenza del legno, i fiori, i forni antichi, le fontane e i sentieri hanno catturato il mio sguardo.
Sono rimasta affascinata dalla cura dei luoghi, dagli orti racchiusi da antiche pietre ammantate da licheni o muschi, dai papaveri e dai nasturzi, boragine...
Senza dimenticare il bosco in cui ci ha fatto entrare Siria, un bosco di faggi e massi, mistico e pieno di energia, che mi ha fatto pensare a Hilda (ne ho parlato anni fa qui). Mi sono sentita parte della Natura e del paesaggio, plasmato dall'acqua, dal ghiaccio e dall'uomo che ha saputo usare strategie davvero per me inusuali e geniali.
Nei boschi forse la "balsamina gialla" (Impatiens noli-tangere)... (leggo da Acta Plantarum: Il nome del genere deriva dal latino e significa "impaziente", metaforicamente applicato per la proprietà elastica del frutto che si apre all'improvviso per espellere i semi; anche l'epiteto della specie traduzione dal latino"non toccarmi" è collegato al fatto che a maturazione il frutto, se toccato, esplode spargendo i semi.Il termine Balsamina è collegato, oltre che alla famiglia, anche alle sue innumerevoli proprietà medicamentose) e Astrantia major, altissime campanule bianche e viola...
Ritrovare l'amata cetonia dorata della mia infanzia e dei racconti di Gerald Durrell mi ha emozionato...
Grata per questa bellissima escursione in cui ho rimesso in moto le gambe, senza dimenticare testa, mani e cuore. Grazie Siria!
Siria è una delle guide del Parco ma potete seguirla perché è anche Guida Ambientale Escursionistica e potete trovare le sue info qui.
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