mercoledì 8 aprile 2015

Incontro LIA Milano sugli Alberi allo Spazio 121+


Maria e Lorella
Sabato 28 marzo alle 15.30 un ristretto ma appassionato gruppo LIA (Leggere insieme ancora) Milano si è riunito allo Spazio 121+, una bellissima Libreria Corraini, in via Savona 17/A. Per me era prima volta e sono arrivata carica di aspettative ed emozionata. E sono uscita ancora più carica di energie di quando sono entrata. Finalmente ho conosciuto Maria (Scaffale Basso), con cui ho avuto diversi scambi via facebook,

Lorella.
ritrovato con piacere Lorella (con cui a fasi alterne ci siamo incrociate, dal convegno "L'editoria per l'infanzia volta pagina. Riflessioni e domande sul futuro del libro per l'infanzia" organizzato nel 2012 per la prima edizione di Bookcity, di cui ho parlato sul blog dei Topipittori qui, alla quarta edizione del Digital Readers di Rozzano - ne ho parlato qui - fino alla mostra "Inventario tra le parole e le immagini di Emme edizioni 1966-1985" di cui hanno parlato Il Mondo di Cì, Murasaki No Nikki e Measachair), rivisto con entusiasmo Caterina (Il Mondo di Cì) e...

Virginia.
... conosciuto Virginia (la foodblogger del gruppo) ...
Marina.

... Marina, che gestisce con passione lo spazio 121+ (da cui ho scoperto anche da dove origina il nome... la libreria temporanea doveva durare 121 giorni ma ora - per fortuna - è diventata permanente!!) e Chiara, con cui ho scoperto di condividere la passione per l'illustrazione naturalistica (la sua botanica, la mia zoologica).


Maria, che coordina sin dagli esordi il gruppo LIA di Milano città (i resoconti degli incontri precedenti li trovate qui: lupi, nonni, streghe, silent book, arte), ha esposto le sue riflessioni sul tema, avendo trovato due filoni: quello dell'albero genitore (generatore, padre) e quello dell'albero come elemento di godimento estetico e pace. Per il primo ha portato come esempio "Chissà dove"  di Cristiana Valentini e Philip Giordano (Zoolibri), che racconta la storia di un piccolo seme che viene protetto dal grande albero finché non viene mangiato da un uccello. Ho visto che questo libro, ora uscito nella nuova edizione che riporta in copertina un cuore fustellato, è inserito nella bibliografia di Segni d'infanzia 2010


 Nell'albo "Nei guai" di Oliver Jeffers (Zoolibri) - qui la recensione di Libri e Marmellata - l'albero è invece un contenitore, che raccoglie ed è - come ha ricordato Virginia - l'elemento senza il quale non ci sarebbe il libro.



Ha poi presentato il suo libro preferito sugli alberi (e come non darle torto?): Petit arbre di Katsumi Komagata. Qui il suo fresco resoconto sul nostro incontro.
Chiara
Chiara ha portato “Palloncino rosso” di Kazuaki Yamoda, Miniedition (stesso autore de “Il pianeta che cambia”), per mostrare quanto siano belli gli alberi rappresentati che accompagnano la storia.
Ha anche mostrato “La bambina e il lupo”, illustrato da Chiara Carrer (Topipittori), spiegando come il rosso sia a suo modo un vero e proprio personaggio, che conferisce peso alle immagini (se ne è parlato a “Alle nove da Babar” quando il tema era proprio il “Rosso”), mentre ha spiegato come gli alberi appuntiti diano un voluto senso di inquietudine.
Infine, ha portato come terzo esempio “L'orso che non c'era” (Il Baleno edizioni), suscitando un'animata discussione. Maria ha infatti spiegato come abbia intravisto in questo albo una storia parallela a quella di Alice nel paese delle meraviglie (ne ha parlato qui).

Marina dal canto suo ha spiegato come il testo – l'autore è israeliano – sia molto particolare, forse in parte per la traduzione.

Virginia ha affrontato il tema alberi attraverso due filoni: quello dell'albero come fonte di vita (e ha portato l'esempio di “Saremo alberi” di Mauro Evangelista, di cui ho parlato qui (Artebambini), dove si trova l'albero che esprime personalità con un richiamo a Munari, e “L'albero alfabeto”, di Leo Lionni (Babalibri), dove le foglie richiamano gli uomini che si mettono insieme a creare una comunità.

Altro è il filone dell'albero come “espediente letterario”, come chiave di volta, come accade in “Nei guai” di Oliver Jeffers.

Ha anche presentato un silent book “Oltre l'albero” di Mandana Sadat (Artebambini) dove addirittura la vecchia, che sembra una strega, ha un po' le sembianze di un albero.
Un altro bellissimo silent book (che ho scoperto alla mostra IBBY dei libri senza parole di cui ho parlato qui) è “La casa sull'albero” di Marije Tolman e Ronald Tolman dove l'albero è casa, un posto accogliente.


Lorella ha presentato tre albi. Erbario di Emilie Vast

 
(dal canto suo Marina ha tirato fuori altri libri dell'illustratrice).




Nella foresta del bradipo di Anouck Boisrobert, Louis Rigaud, Sophie Strady facendoci vedere come la deforestazione possa essere raccontata in modo immediato e poetico (Marina con il suo occhio esperto di libraia ci ha parlato della versione originale di Memo editions).

Presentandoci Jane, la volpe e io di Isabelle Arsenault e Fanny Britt (Mondadori), Lorella ha spiegato la funzione rigeneratrice del verde, che compare a un certo punto a “colorare” il grigiume delle pagine e ci ha raccontato come questo albo sia tra i finalisti al Bologna Book Award.


Caterina ha esordito spiegandoci che avrebbe proposto albi che sono piaciuti a lei e altri che sono molto amati da sua figlia.

Ha iniziato presentandoci la forma a soffietto – non a caso è nipote di un tipografo, buon sangue non mente! - di Concerto per alberi di Laetitia Devernay, (Terre di Mezzo): so già che se non riuscirò ad avere questa edizione, l'altra al confronto mi sembrerà sempre scialba. Marina ha raccontato quanti metri sia lunga (non ricordo, accipicchiolina!!).

Con Il bosco delle meraviglie di Hoda Haddadi e Ragusa (Terre di Mezzo) ha spiegato come questo albo sia a misura di bambino, anche per il linguaggio impiegato.


Family book di Todd Parr presenta un albero che accoglie tutti ed è un libro dal lessico semplice, perfetto per chi voglia approcciare l'inglese.

Caterina ha poi presentato velocemente Per fare un albero di Rodari, illustrato da Silvia Bonanni, che ricorda un po' le illustrazioni di Carle e Lionni, che fornisce una lettura multilivello perché presenta tante piccole cose con minuzia di particolari che si fanno osservare con cura.

Ci ha fatto anche scoprire un libro molto poetico, Un giardino sotto terra di Jo Seonkyeong (Jacka Book), che mostra un grande amore per i dettagli e la precisione. Racconta la storia di un signore che fa le pulizie in metropolitana e che ama fare con precisione il suo lavoro. La sua iniziale frustrazione per un cattivo odore che arriva di sotto, sarà il motore per una meravigliosa trasformazione di quel luogo, che da anonimo rende colorita la vita agli altri tanto da far cambiare umore. Il suo bosco sotterraneo cresce pian pian ed esce in superficie tanto da creare attenzione nei media. Albero quindi come metafora del cambiamento.

Caterina ha concluso con un altro albo molto interessante, che per illustrazioni richiama l'arte di Klimt, "La furia di Banshee" di Jean Francois Chabas e David Sala, in cui si racconta la storia di una piccola fata, che nella tradizione celtica scatena gli elementi, che alle sue spalle ha un albero che placa la sua furia. La foresta quindi la contiene, mentre il mare è un elemento che fa sfogare la sua ira. Un'ira così potente da scatenare marosi, tanto che i marinai, disperati, cercano di placarla. Alla fine si comprende che la sua ira era dovuta all'aver perso la sua bambola preferita.

Anna Per finire, eccomi con i miei libri,

alcuni già affrontati da Valeria (L'albero di Iela Mari e Saremo Alberi). Io ne ho parlato qui.

Mi sono concentrata su due albi che mi hanno particolarmente emozionata.
Per prima “L'albero e la bambina” di Arianna Papini (Fatatrac), in cui l'albero ha un desiderio particolare, quello di poter volare, di poter tornare seme per viaggiare e non rimanere ancorato alla terra "in un abbraccio perenne". L'albero è al tempo stesso "bellissimo e triste", perché anela a ritrovare la libertà. Ma lungo il suo cammino incontra una bambina, "Bella era, come il sole." con capelli "di grano", ma che ha difficoltà a parlare "le sue parole si fermavano a metà oppure iniziavano un po' dopo il normale". Ma di fronte a quell'essere così vecchio e maestoso gli rivolge una semplice domanda “Albero ma te sai volare come uccellini?” L'albero rimane incuriosito e scopre dalla bambina che si può fare tutto, si può volare sulle ali della fantasia. Un albo poetico e ricco, non a caso frutto del pensiero di un'autrice e illustratrice che amo e stimo tantissimo. Arianna Papini.

Poi ho presentato velocemente “L'uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono (Salani), nella versione consigliata da Chiara Carrer a un suo corso, che prevede anche un bellissimo film d'animazione di Frédéric Back (l'originale ha la voce di Philip Noiret, la versione italiana la voce di Toni Servillo), che ha preso anche un Premio Oscar per miglior film d'animazione (1988). Il libro ha venduto in Italia oltre 200mila copie. La storia dimostra quanto la costanza e la volontà delle persone – un po' come nel libro mostrato da Caterina – possano provocare un cambiamento positivo e impensabile. E' la storia di un pastore, semplice e modesto, ma curato ("notai che l'uomo era rasato di fresco, che tutti i suoi bottoni erano solidamente cuciti, che i suoi vestiti erano rammendati con la cura minuziosa che rende i rammendi invisibili") e dall'animo buono, che oltre la cinquantina decide di piantare ogni giorno un centinaio di ghiande, proseguendo in questa ostinata volontà per decenni, fino a trasformare completamente l'ambiente (prima arido ed esposto ai venti), rendendolo fecondo (l'acqua ritorna nel greto dei rivoli) e cambiando completamente la vita e l'umore delle persone. Insomma, volere è proprio potere.

Infine, ho mostrato alcune carte da gioco, acquistate anni orsono, che al posto di avere picche, cuori, fiori e, hanno ciascuna un albero diverso. In effetti, da noi manca la consuetudine tipica inglese per cui tutti sono ornitologi o appassionati di piante anche se non se ne occupano per lavoro. Come sarebbe bello avere una tale cultura naturalistica in Italia. Io ci spero ancora, perché solo in questo modo, attraverso la conoscenza, si può avere reale coscienza del pericolo che corre ogni giorno il nostro patrimonio naturalistico, animale e vegetale (basti pensare che l'Italia è uno degli hot spot, ovvero punti caldi della biodiversità e non lo sa quasi nessuno). Ma questa è un'altra storia... o un altro o altri post. (sono temi a me molto cari).


Saluti veloci, baci, arrivederci e... meravigliosi dolci preparati da Caterina (a sinistra) e  Valeria (a destra). Dimenticavo, Marina, grazie per il caffè!


4 commenti:

  1. Che bella carrellata di libri a tema, capaci di spaziare dalla terra al cielo, come ogni albero... Grazie di questa preziosa condivisione, a te e alle tue amiche! Cristina

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    1. Grazie Cristina! Tu sei in qualche gruppo LIA? sarebbe bello avere anche il tuo contributo! Un abbraccio Anna

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    2. No, nella mia zona non è stata ancora creata la rete per questa iniziativa. Io utilizzo molto i contatti con alcune bibliotecarie e libraie, che sono per me una fonte continua di scambio e di riflessione! Partecipo anche alle loro letture a voce alta. E il confronto con chi ha la mia stessa passione è sempre prezioso!

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  2. Anna che bellissimo resoconto! Meraviglia! Grazie....

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