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Kafue
National Park, Zambia, 2010 © Sebastião
Salgado/Amazonas Images
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Isole
South Sandwich, 2009 ©
Sebastião
Salgado/Amazonas Images
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Oggi ho festeggiato il mio compleanno in modo speciale con i miei bambini. Mi sono regalata una visita alla mostra "
Genesi" di
Sebastião Salgado,
allestita nel bellissimo Palazzo della Ragione - scelto come spazio permanente per la fotografia - a Milano.
Sono sempre stata abituata ad osservare gli animali e l'ambiente anche attraverso lo sguardo di fotografi naturalistici che ne restituiscono bellissime immagini perlopiù a colori. Quindi, sono rimasta davvero colpita dalla potenza delle fotografie in bianco e nero del fotografo brasiliano, che catturano lo sguardo
invitandoti a osservare con attenzione e restituiscono poesia, emozioni e suggestioni. Oltre a una composizione perfetta, in cui si ritrova il gioco delle luci e delle geometrie, dove per esempio orde di pinguini appaiono come un esercito di formiche perse nelle distese ghiacciate.
L'allestimento
semplice ma accogliente invita al raccoglimento e a "gustarsi" con i propri tempi le immagini. Naturalmente Marco e Andrea hanno visto la mostra a modo loro: Marco -
sette anni - apprezzando anche le spiegazioni dell'audioguida e sorprendendosi per alcuni racconti che gli hanno aperto nuovi mondi; Andrea -
tre anni e mezzo - rimanendo colpito dai cacciatori di una tribù che aveva catturato dei bradipi e commentando "
povelini!" mi ha chiesto se potevamo liberarli.
All'inizio ho temuto di aver sbagliato a prendere l'audioguida, perché i bambini erano più concentrati sullo schiacciare bottoni che sull'osservare le foto dal vivo. Ho quindi cercato di farli soffermare, raccontando alcune immagini e cercando di commentare insieme alcune fotografie. Poi ognuno ha scelto il suo modo, Andrea a volte sdraiandosi sul tappeto o chiedendo di essere tenuto in spalle
dove poteva osservare comodamente le foto che non erano alla sua altezza. Del resto non potevo chiedergli di più.
Siamo anche andati a ritroso a ripescare le immagini che ci avevano suggestionato maggiormente. L'unico motivo per cui non ho preso il meraviglioso catalogo della mostra,
che vale tutti i 49,99 euro, è che pesava troppo per andare in giro con due bambini scatenati (e, all'uscita, affamati).
Ma conto di tornare ancora, tanto la mostra dura fino al 2 novembre.
I 245 scatti
realizzati in oltre trenta spedizioni nel corso degli ultimi dieci anni, in cinque continenti, raccontano di mondi ancora incontaminati e lontani dallo sfruttamento economico, dove l'uomo, quando c'è, vive in armonia con la natura. Fa effetto pensare che Salgado sia andato a realizzare questi reportage a partire dai sessant'anni (ora ne ha settanta), affrontando anche posti davvero impervi e ostili.
Oltre che dalle immagini -
vedere le foto dal vivo fa scattare quel qualcosa in più che ti spinge ad approfondire - sono rimasta affascinata dal messaggio di Salgado
(che quarantuno anni fa - quando sono nata! - decise di abbandonare il sicuro lavoro di economista per dedicarsi totalmente alla fotografia come strumento di racconto e denuncia) che ci invita a conoscere e salvaguardare mondi ancora incontaminati (
che presenta in tutta la loro bellezza e poesia). Il suo impegno per la tutela del nostro Pianeta va oltre, tanto da aver fondato con la moglie nel 1998 -
anno della mia laurea! - l'
Instituto Terra per la riforestazione della foresta Amazzonica (
degli oltre 700 ettari, 600 sono diventati riserva naturale privata -
se siete interessati ad approfondire c'è anche un'area dove si possono scaricare documenti e report).
Insomma, non posso che consigliare caldamente una visita a questa mostra (
non posso che meditare su queste interessanti coincidenze con alcune tappe significative della mia vita) e consigliare di portarci anche i vostri bambini perché solo un'educazione alle immagini e allo sguardo
dal vivo! e la consapevolezza del patrimonio che abbiamo possiamo pensare di contribuire alla salvaguardia del nostro Pianeta.
Tutte le info pratiche alla mostra le trovate qui.
PS: stasera Marco ha raccontato al papà che la mostra gli è piaciuta un sacco e che (Salgado) "ha visitato 160 vulcani!" e che "ha visto l'oceano più grande dei cinque continenti" e "un animale simile al coccodrillo (caimano ndr)", mentre Andrea ha detto che delle foto gli è piaciuta "la gamba (la zampa di iguana ndr)" e "i pinguini che scendevano nel ghiaccio".
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Penisola
di Valdés, Argentina. 2004 © Sebastião
Salgado/Amazonas Images
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