Balle
di cotone, Thonokaha (Costa d’Avorio 9° 28’
N - 5° 36’ O) © Yann Arthus-Bertrand
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Settembre, tempo di mostre? Spero proprio di sì, se come si dice il buongiorno inizia dal mattino... e sono già a a quota due. Infatti, oggi, insieme a un'amica e a un gruppetto di sei tra bambini, bambine e ragazze, mi sono ritagliata del tempo per la mostra "La terra vista dal cielo" di Yann Arthus-Bertrand al Museo di Storia Naturale di Milano.
L'esposizione si apre con una mappa di tutte le zone esplorate da questo fotografo, molto noto per i suoi scatti dall'alto di grande impatto ed emozione (la mappa è una bella opportunità per chi deve trovare un modo piacevole di avvicinare alla geografia). Purtroppo se inizialmente siamo partiti bene, oggi - colpa del tempo? - non era forse la giornata giusta per gustarsi questa mostra come merita (come si vede sotto - meno male che in questo museo che ospita sempre le famiglie i bambini sono ben tollerati!).
Le 103 fotografie in esposizione - devo dire che la mostra mi è sembrata un po' piccola, se paragonata a quella di Salgado - raccolgono alcuni degli scatti aerei del più ampio progetto del fotografo da sempre impegnato nella salvaguardia del nostro Pianeta e che da oltre vent'anni sorvola i cinque continenti "catturando" immagini spettacolari, che documentano anche le trasformazioni operate dall'uomo.
E proprio al nostro Pianeta è dedicata questa mostra che non solo fa conoscere alcune meraviglie della natura - arricchita da uccelli tassidermizzati, crani, minerali, fossili, conchiglie mai esposte, insetti rari, semi e frutti curiosi, provenienti dalle collezioni del Museo di Storia Naturale - fa riflettere anche sull'impatto che abbiamo sull'ambiente e sulle trasformazioni che continuiamo a operare forse senza riflettere a sufficienza sulle conseguenze.
In particolare sono rimasta colpita da due immagini "piene", una relativa al cimitero dei carri armati - anche Andrea l'ha osservata a lungo - e l'altra relativa alle macchine schiacciate e compresse. Davvero impressionante. Avrei voluto soffermarmi maggiormente su ognuna di esse e leggere con attenzione le didascalie, ma con i due monelli al seguito non sono riuscita. Come avrei voluto vedere tutto il documentario "Home", proiettato a orari precisi - basta informarsi in biglietteria - che ha immagini davvero straordinarie e potenti - ma è accompagnato da una voce narrante che, sebbene sia quella di Isabella Rossellini, è risultata alla lunga poco accattivante per i bambini, che forse con un sottofondo musicale avrebbero aprezzato maggiormente.
Mi è spiaciuto non poterlo vedere tutto - sono filmati 120 luoghi in 50 Paesi diversi! - perché i bambini facevano domande e chiedevano spiegazioni sulle immagini, che al posto di raccontare cosa veniva proiettato parlavano delle origini della vita sul nostro Pianeta; per esempio alla vista di un assembramento di pellicani Andrea ha esclamato "Possiamo toccarli?". Ecco, mi sarebbe piaciuto farglielo vedere tutto anche perché trovo importante che i nostri figli, futuri cittadini, possano comprendere il patrimonio del nostro Pianeta e sapere cosa stiamo distruggendo, giorno per giorno.
Comunque, ho appena scoperto che il documentario si può vedere anche qui (solo la voce non è la stessa) e quindi rimedierò presto.
Tornando agli sconvolgimenti del Pianeta, lo stesso Yann Arthus-Bertrand ha dichiarato "Ho visto la Terra cambiare. L’impatto dell’uomo si vede dal cielo. Durante i viaggi e le ricerche ho constatato che tutti gli scienziati che ho incontrato condividono la mia stessa inquietudine. Quanto illustrano le mie fotografie, loro dimostrano con le cifre, e le cifre sono inaudite.”
Insomma, il mio consiglio è andate a vedere questa mostra - è aperta fino al 19 ottobre - e se non riuscite, provate a guardare il documentario perché ne vale la pena. Ho anche appena scoperto che, realizzato con la collaborazione del regista Luc Besson, è stato proiettato contemporaneamente in 50 Paesi diversi il 5 giugno 2009, in occasione della giornata mondiale dell'ambiente.
PS Il progetto della mostra è frutto di una coproduzione Yann Arthus-Bertrand - Associazione Forte di Bard. Qui tutte le info pratiche.
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