Quanto può essere preziosa una persona? Quanto può influenzare la tua vita? Tantissimo. Questo è stata Meris per me e questa foto con Silvana alla tua destra, e tua nipote Elena, alla sinistra, ne sono l'emblema.
Dagli undici anni, grazie a un'amica della mamma ho iniziato a frequentare il tuo "atelier", come si direbbe oggi, dove il profumo di trementina e di essenza di lavanda permeavano l'aria. Lì ho appreso a disegnare, fiori e animali, ma soprattutto a essere me stessa e avere piacere nel disegnare. Tu insegnavi ogni trucco, ogni modo per migliorarsi. Ricordo quando con un certo brivido mi dicevi che avevo rappresentato benissimo la coda glabra di un topo (li adoravi vero??? e quanti ne ho disegnati invece!!).
Sei stata un modello di vita. Una persona semplice ma dolcissima e ricca di qualità, anche se non ti sei mai montata la testa. Tutte le persone ti hanno nel cuore e questo è un post che mi è venuto spontaneo oggi ma ci vorrebbe molto di più per parlare di te, di Silvana, di Elena, di Manuela, di Francesca e del nostro mondo. Volevamo dedicarti una mostra sai? Chissà che prima o poi non succeda.
Ti abbraccio e so che mi guardi ancora e sorrido insieme a te.
16 giugno 2022
Oggi dai miei sono andata a curiosare tra le porcellane che ho lasciato sul comodino di mia mamma e in giro. Non ricordavo di avere dipinto i posacenere per ognj zio o zia e nonni per il venticinquesimo anniversario dei miei. Uno è per i miei, uno dei miei nonni, che ora non ci sono più.Naturalmente nel tempo ho privilegiato la passione per gli animali e se all'inizio dipingevo anche i fiori, alla fine mi sono concentrata solo su quelli (avevo persino iniziato a creare un servizio di piatti con i cani).
Cmq sia questa è una piccolissima parte di quanto ho prodotto dagli undici ai 30 anni andando ogni settimana dalla mia adorata Meris, il venerdì pomeriggio (finché sono riuscita).
Meris e Andrea, 28 maggio 2011 |
È un grosso amarcord e chi non ha vissuto in quello studio pieno di magia non può capire quanto possa essere stata preziosa. Una persona timida e meravigliosa che è stata per me una zia. Un luogo dove rifugiarsi e dipingere. Dove imparare un mestiere come si faceva nelle botteghe.
Quanto amavo i venerdì dalla Meris e quanto mi manca quella atmosfera.
Meris sarà sempre nel mio cuore... ecco alcune post che ho scritto... forse rendono un po' l'idea di quale Maestra sia stata per me e per tante ragazze e ragazzine, quelle che lei chiamava appunto "le mie ragazze, che avessero 15 o 65 anni!".
Mi manchi tanto, sai?
L'atmosfera sembra quella dei vecchi film di un volta, anche le tue parole e i tuoi gesti erano d'altri tempi. Però quando si trattava di pittura non c'era maestra più attenta di te, capace di valorizzare il lavoro di ognuno di noi, di correggerci con delicatezza, alla bisogna. Ricordo ancora quando ti "scandalizzavi" per la mia voglia di dipingere sempre i topolini di Beatrix Potter o Jill Barklem, che ora sono dispersi nelle case delle amiche del liceo e dell'università.
Hai fatto a tempo a conoscere Marco un pochino e pochissimo Andrea. Ci chiacchieravi come con un adulto e vi siete divertiti un sacco insieme.
Cara Meris quante persone ancora ti hanno nel cuore e pensano a tutto quello che ci hai donato.
18 ottobre 2021
Meris non so perché ma compari anche oggi. Con i due teppistelli, qualche mese prima che te ne andassi così all'improvviso (gennaio 2012). Dallo sguardo si vede tutto l'amore per i cuccioli, che hai donato a me, quando undicenne ho varcato la soglia del tuo studio.Uno studio coloratissimo, pieno di tue opere meravigliose, che lasciavano a bocca aperta. Sento il profumo della trementina: quello apre un mondo, insieme all'essenza di lavanda. Il mondo della porcellana. Poi il tuorlo d'uovo per tappare i buchi del legno e renderlo meno poroso, prima di stendere il colore.
Quante cose ho imparato da te, quante ne avrebbero imparate i miei figli.
Sai, Andrea ti sarebbe piaciuto molto, sia per l'accostamento dei colori, sia per i disegni che non sono omologati a quelli tipici della sua età. Ha un suo stile. Un suo gusto. Spero che gli rimanga, anche se non si può sapere cosa farà da grande.
Di sicuro ti avrebbe fatto ridere tanto.
Ti abbraccio
Proprio mentre oggi faccio pulizia e trovo vecchie cose mi compare questo ricordo prezioso. Sei sempre con me cara Meris, la mia zia acquisita, persona umile e accogliente, mi hai accompagnato dagli undici anni verso il percorso della pittura. Una volta a settimana, il venerdì, è diventato meraviglioso, iniziava così piacevolmente il we. Ho dipinto sulla porcellana anche i tuoi "amati" topini, e nonostante non ti piacessero, dicevi sempre che facevo proprio la coda giusta...
Poi animali ovunque (lo sanno bene papà e mamma e tutte le persone a cui ho donato qualcosa ai tempi delle medie e del liceo e forse anche università... io non ricordo più cosa ho fatto).
Oltre alla porcellana ho imparato a dipingere su legno, pentole, stoffa (quante magliette e quanti grembiuli o altre cose, ma non come si usa oggi con i pennarelli, bensì con i pennelli).
Mi hai accompagnato a preparare gli sfondi per la mostra al Museo Faraggiana Ferrandi di Novara e altro ancora.
Sei sempre nel mio cuore.
E non solo nel mio
Poi animali ovunque (lo sanno bene papà e mamma e tutte le persone a cui ho donato qualcosa ai tempi delle medie e del liceo e forse anche università... io non ricordo più cosa ho fatto).
Oltre alla porcellana ho imparato a dipingere su legno, pentole, stoffa (quante magliette e quanti grembiuli o altre cose, ma non come si usa oggi con i pennarelli, bensì con i pennelli).
Mi hai accompagnato a preparare gli sfondi per la mostra al Museo Faraggiana Ferrandi di Novara e altro ancora.
Sei sempre nel mio cuore.
E non solo nel mio
Parlo a Marco - non so perché - di Meris. Per inciso, era ed è stata la mia insegnante di disegno e porcellana da quando avevo undici anni all'università. Era per me come una zia (e non solo per me ma ha lasciato una breccia in molte persone).
Mi risponde "Mi ricordo di lei, mi dava sempre i biscotti". Mi emoziona sapere che il suo ricordo è rimasto in lui.
Poi aggiunge "Ma è morta". Un anno fa.
Rispondo che non era un anno fa. Sono passati alcuni anni e ricordo perfettamente il momento in cui ero nella camera mortuaria per darle l'ultimo saluto e mi hanno chiamato le educatrici nel panico perché Marco - che non si era mai fatto nulla - si era incastrato il dito in un gioco di legno, si stava gonfiando, non si poteva chiamare l'ambulanza. Ricordo panico e sgomento. Sono uscita stordita e confusa. Lo ricordo vivo come fosse ieri.
Marco "Sai mamma, non ti devi preoccupare. Perché quando andrai in Paradiso, frugando tra tutte le persone che ci sono, perché ce ne sono tante! , la troverai."
Mi risponde "Mi ricordo di lei, mi dava sempre i biscotti". Mi emoziona sapere che il suo ricordo è rimasto in lui.
Poi aggiunge "Ma è morta". Un anno fa.
Rispondo che non era un anno fa. Sono passati alcuni anni e ricordo perfettamente il momento in cui ero nella camera mortuaria per darle l'ultimo saluto e mi hanno chiamato le educatrici nel panico perché Marco - che non si era mai fatto nulla - si era incastrato il dito in un gioco di legno, si stava gonfiando, non si poteva chiamare l'ambulanza. Ricordo panico e sgomento. Sono uscita stordita e confusa. Lo ricordo vivo come fosse ieri.
Marco "Sai mamma, non ti devi preoccupare. Perché quando andrai in Paradiso, frugando tra tutte le persone che ci sono, perché ce ne sono tante! , la troverai."
Cara Meris, oggi sarebbe stato il tuo compleanno e noi (io, Manuela Salvetti e le altre persone che ti hanno amato) ti avremmo festeggiato ancora una volta. Mi manchi. Ci manchi. Mi vedo ancora il tuo sguardo pulito e "ingenuo" di chi, nonostante ne abbia passate tante, ha ancora lo sguardo vivace di un bambino. Ti ricordo così, con il tuo ribrezzo quando disegnavo le code dei miei amati topolini, con i tuoi excursus a spiegarci l'arte, con il tuo gusto per le cose, per la vita e per le tue "ragazze". Mi sarebbe piaciuto far vivere a Marco e Andrea quello che ho vissuto io con te. Peccato. Ciao Meris, un abbraccio e tanti tanti cari auguri.
Hai riempito una gran parte della mia vita, accompagnato tutti i venerdì pomeriggio dagli undici in poi fino all'università. mi hai insegnato a tenere in mano un pennello, dipingere sulla porcellana. Come fanno solo i grandi Maestri mi hai trasmesso i trucchi del mestiere e la bellezza e la poesia della pittura, che prima di tutto è un piacere. Mi mancheranno la tua ingenuità, il tuo essere vera e sincera. Sei stata come una zia adottiva e ti ho voluto un gran bene. Sono contenta di essere riuscita a farti conoscere i miei bambini. Ciao Meris, mi mancherai molto ma resterai sempre dentro di me.
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