mercoledì 28 ottobre 2020

Seduta autunnale



Cara paulonia,
oggi sei circondata da un tappeto di foglie enormi. Mi è sembrato di essere immersa in una palude. Foglie gigantesche ai tuoi piedi. Tante verdi, altre già nere e marcite. Mentre scrivo sento il sibilo di un codibugnolo e ho percepito la sua sagoma spostarsi oltre i tuoi rami. Grazie al sole caldo riesco a percepire anche i cambiamenti di luce e le sagome che passano furtive sopra la mia testa accartocciata.
La tua corteccia ospita un muschio rigoglioso, fresco e umido. Ho visto una coccinella arrampicarsi con fatica come fosse in una giungla. E tantissimi funghetti grigi grandi quanto una capocchia di spillo che vi si ergeva no all'interno.
Guardo in alto e vedo una parte dei tuoi rami spoglia eccezion fatta per i tuoi frutti secchi, da me tanto ambiti, ancora appesi. E altre parti ancora verdi.
Sei circondata dai colori caldi dell'autunno che ha invitato gli alberi circostanti a cambiare le fronde. Tu suppongo non lo farai preferendo buttar giù quelle foglie giganti? La domanda è sorta spontanea ora che ti guardo. Cosa hai deciso che sia più semplice fare per te per affrontare l'autunno?
Le tue foglie verdi ancora morbide e pelose nella parte interiore nascondono tesori: bruchi avvoltolati che non conosco e coleotteri adulti e rossi. Difficile scoprire il loro nome.
Tu ti eri solitaria.
Il sole caldo si sente sulle mie gote, quelle prive di mascherina. Intorno a te funghi di ogni tipo.
Nel prato verde i fiori gialli delle finte fragole e anche qualche frutto rosso maturo. Una viola che sta per sbocciare. Ma sono matte? Siamo a fine ottobre? Non avete voglia di riposare?
Anche voi volete godervi questo sole inaspettato dopo la pioggia?
Intanto sento camminare accanto a me qualcuno con un cane. I bambini della scuola d'infanzia gridare. Canti di uccelli a cui non sto prestando cura e il ronzio di una mosca.
Sai poco fa ho incontrato lo scoiattolo grigio (non ho ancora capito quanti siano) e si è messo a osservarmi mentre io ero intenta a guardare le foglie gialle di un olmo (potrei sbagliarmi sulla specie). Giuro questa volta era lui il curioso e non so come i nostri sguardi si sono incrociati.
Un vento lieve smuove una ciocca dei miei capelli ma con questa mascherina e tutta accoccolata me ne accorgo appena.
I miei occhi sono abbagliati da questa luce che crea contrasti annebbiando i dettagli.
Oggi c'è quiete qui intorno e mi chiedo quanti uccelli vedrai, quante foglie cadere dai vicini e quanti bambini vocianti.

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