Lasciando la parte più caotica della Brera Design District, è possibile accedere a un vero spazio di quiete, di solito chiuso e - per questo - ancora più interessante non solo per i turisti, ma anche per i milanesi. Si tratta della Chiesa Cristiana Protestante (qui), prima chiesa non cattolica della città, un edificio in stile gotico longobardo in via Marco de Marchi 9, (Angolo Via Montebello, fermata metro Turati) inserita in un bellissimo giardino "l'orto della fede", oasi di pace e tranquillità.
Mondi, a cura dello Studio Paloma Serafini, in collaborazione con Alessandro Bini, accoglie una serie di aziende.
Qui si è creato un fertile connubio tra alcune realtà italiane e, in particolare toscane, che hanno realizzato per La Milano Design Week un allestimento molto interessante. Al di fuori, potrete trovare alcuni arredi outdoor (Talenti, Poggesi e Corradi) di Edenpark (qui) che ben si sposano con il contesto sia del giardino, sia della casa adiacente .


L'ingresso alla chiesa consente di esplorare la parte - a mio avviso - di grande impatto. L'esposizione è stata curata, come dicevo, da Palomba Serafini Studio (qui).
Infatti, questo luogo è stato scelto da Alessandro Bini e figli (qui) per festeggiare i vent'anni di attività e per presentare la nuova collezione 2025. Si tratta di un'azienda toscana, che si trova vicino a Firenze sulle colline del Chianti, che lavora materiali tessili con fibre naturali per creare tessuti pregiati e raffinati, con una particolare sensibilità alla natura e all'ambiente.
Il pezzo più interessante - che appare all'ingresso come un trittico - è "Iside e Osiride", una tessitura realizzata su disegno d'artista, creata con elaborate texture Jacquard, manufatto tessile artigianale.
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Niccolò Bini, general manager di Alessandro Bini. |
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Ma l'incanto non finisce qui, grazie al felice connubio delle tessiture e della luce che proviene dalle finestre che rendono l'atmosfera particolarmente suggestiva.
Qui, al centro, Cartagine, per tendaggi ecosostenibili, che riesce a coniugare innovazione e sostenibilità. Si tratta di una fettuccia di carta ottenuta da fibre di aboca e fili di lino che si intrecciano dando vita a una trama resistente e al tempo stesso pregiata. A fine vita può essere facilmente "smaltita" senza causare inquinamento.
Il fascino della seta "100 colori", un tessuto nato in Italia, disponibile in 100 variabili di colore, con tutte le possibili nouance. La raffinatezza della seta si sposa con il filato di cotone per conferire maggiore resistenza al tessuto.
Le luciAltre felici suggestioni arrivano da Ombre1 (qui), azienda toscana produttrice e distributricedi soluzioni di illuminazione a led di ultima generazione. Endless, della designer Letizia Donati, è un progetto di alto contenuto artistico e artigianale. Una possibilità di creazione di installazioni luminose personalizzate dove luce e intreccio si fondono.
Questa sotto è una realizzazione ideata per la Design Week
La collezione Endless è molto versatile: l'intreccio artistico viene sviluppato con materiali e colori diversi, con filati pregiati e colorati o materiali sintetici (sopra) e innovativi. Il tutto in piena sicurezza. Si può trattare di vere e proprie "corde" luminose che sembrano strisciare nello spazio, o di collane da appendere.
Anche l'intreccio di fettucce, qui sotto, è stato creato appositamente per la Design Week e in connubio con Alessandro Bini.
Un ultimo pezzo "da Novanta" da non perdere a mio avviso è OkkyO lampada da tavolo ispirata a mantici tradizionali della tribù Songye della Repubblica democratica del Congo. Una lampada che fonde cultura africana e design, il cui nome richiama appunto la parola italiana "occhio" con le lettere O che simboleggiano i due occhi luminosi, opera di Arc (James Brendam Udom), artista impegnato nella comunità del design Nigeriano.

Chi fosse interessato al marmo potrà trovare una serie di arredi di Giovannozzi Marmi.
PS ringrazio di cuore Luana Solla grazie alla quale ho potuto scoprire questa esposizione tra le tante disperse a Milano.