Avete presente quella immagine che gira da tempo con i due genitori e un figlio nel letto e la disposizione che assumono pian piano durante la notte? Ebbene, provate a fissarla per un momento nella memoria, tenendo conto che quello nel letto non era un cucciolo appena nato, ma un undicenne in vena di coccole e attenzioni, di una certa dimensione. Aggiungete il fatto che, come la sottoscritta, si veste di strati per la paura del freddo e che, appena addormentato si avvinghia come una cozza alla sottoscritta, poi inizia a vagare. Stanotte è approdato sulla gamba dolorante di Massimo con la testa. Una testa calda e sudata. Me ne sono accorta per il grido lanciato. Subito sono corsa a ripari cercando di rimediare...
Non contenti, avendo Sally in camera - che pazientemente aveva atteso nella sua cuccia - abbiamo ricevuto a un certo punto della notte un'altra visita. Lo so, farò inorridire alcuni di voi e sorridere altri, ma da un certo tempo sale sopra e si sistema ai piedi del letto o, se più fortunata, tra me e Massimo. Qualcosa di inconcepibile anni o mesi fa sta ora diventando un'abitudine. Lo fa quando siamo nel pieno del sonno e io non me ne accorgo (finché naturalmente non si sdraia addosso... sono sempre 21 chili di materiale naturale denso di pelliccia).
Stanotte penso che non abbia resistito anche perché - lo so che non andrebbe antropizzato tutto ma lo faccio - temo che sia leggermente gelosa di Andrea, per cui, vedendolo completamente abbandonato nel letto come una sirena spiaggiata, non ha resistito. In effetti qualcuno dice che ai cani basta poco e una delle loro piorità è stare accanto al padrone... e a volte Sally lo prende proprio "alla lettera". Anche lei si "accozza" di fianco a me non solo quando siamo nel letto - specie quando non sto bene - ma anche quando lavoro.
Risultato: il letto sembrava un puzzle mal incastrato e non so se Massimo abbia provato ancora più dolore alla gamba.
Sarà per questo, sarà per l'adrenalina che scorre nelle mie vene da qualche giorno, sarà per l'ansia da chiusura del giornale, ora dal letto sono approdata in cucina.
Qui, nel silenzio assoluto della casa, con i canti vocianti dei merli fuori, mi godo il mio meritato caffè doppio, in attesa di spostarmi in studio a lavorare.
C'è qualcosa di magico nel silenzio e nel pensare di poter lavorare in solitudine, specie quando hai arretrati da recuperare.
E voi?
Siete già alzati come i giorni scorsi?
Un augurio di un buon sabato e di una giornata densa di piccole cose belle, che poi sono quelle che fanno la differenza, almeno per me. Almeno quando ricomincio a respirare e ad assaporare nuovamente la vita, gustandomi ogni dettaglio.
giovedì 28 aprile, ore 5.22
Chissà se sia un elemento positivo scrivere a quesr'ora. Sveglia dalle tre di notte, e con forte mal di stomaco, mi sono alzata per una tisana e ora sono in cucina ad ascoltare il ticchettio dell'orologio che risuona nel pieno silenzio.
Solo la cucina è illuminata, tutto il resto è buio: la casa tace e ognuno dorme nel suo letto.
Ne ho approfittato per riunire pensieri e parole che in questi mesi erano forse aggrovigliati e ora cercacavano di venir fuori. Sarà l'insonnia o sarà il desiderio di mettere nero su bianco queste parole, mi ritrovo ora assonnata senza sapere se provare a tornare a dormire o alzarmi del tutto. ...