martedì 26 febbraio 2019

"Julián è una sirena", di Jessica Love, Franco Cosimo Panini



Appena si sfoglia "Julián è una sirena", di  Jessica Love, edito in Italia da Franco Cosimo Panini (qui), si capisce subito perché abbia conquistato quest'anno il BRAW, (Bologna Ragazzi Award) premio prestigioso conferito dalla Bologna Children's Book Fair. Come tutte le storie semplici, che riescono a narrare temi complessi, l'albo illustrato conquista innanzitutto per i suoi colori e l'illustrazione che racconta a tal punto da sembrare quasi un libro senza parole.

Julián è un bambino che ama le sirene: come tutti i bambini persi tra i libri, si perde nella fantasia e vede le sirene anche laddove forse non ci sono (o dove gli adulti non riescono a vederle). Per sua fortuna, ha una nonna all'apparenza burbera, Abuela, dalle forme morbide (che ricorda la Venere di Willendorf) e che contrasta nella sua "aggraziata corpulenza" con il corpicino magro del bambino, che nel suo silenzio "comprende e ascolta".


Anche se sono in metrò, Julián si immagina di immergersi nell'acqua e svestirsi con grazia di tutti i suoi abiti, finché i suoi capelli non si disperdono morbidi e immensi nel fluido. Ed è così che ci si ritrova immersi in una doppia pagina (che definire splendida è riduttivo), in cui il bambino si trova attorniato in una sorta di danza ondeggiante da tantissime meravigliose forme marine capitanate da una manta nera punteggiata di bianco e con una "coda" di meduse viola con i tentacoli color del fuoco. E in mezzo a queste creature sembra avere uno strascico come le sue amate sirene. E poi il "miracolo" accade, con un pesce che gli fornisce una collana di coralli rosa. Proprio quando è nel mentre del suo sogno a occhi aperti la nonna lo "sveglia" per farlo scendere.


I due vanno a casa con una nonna apparentemente distratta in uno scenario in cui ci si perde a osservare con cura i diversi personaggi in strada. Mentre Abuela si fa una doccia, il ragazzino si agghinda con cura con quello che trova, con una creatività da far rimanere a bocca aperta, impiegando le felci e la tenda della nonna.


E proprio quando lui mostra fiero la sua creazione, la nonna si imbroncia... come finirà la storia? Sarà la nonna capace di comprendere il nipotino o lo rimprovererà? A voi leggerla...

Io mi sono innamorata di questo albo prezioso, che con delicatezza e naturalezza, anche nei gesti delle immagini, racconta la storia di un ragazzino che sa chi vuol essere, nonostante tutto. Un albo che tutti dovrebbero leggere e rileggere. Noi lo abbiamo fatto più volte...


PS non perdetevi i risguardi (ovvero le pagine seguenti alla copertina - qui sopra - e che precedono il retro di copertina).

Di seguito le motivazioni della giuria, che ha conferito il premio Opera prima
"Un bambino, ispirato da incontri reali e da visioni fantastiche, gioca a creare - con una tenda e fronde di piante da appartamento - e indossare un costume da sirena. Sua nonna lo aiuta a perfezionare il travestimento con una collana e i due si recano ad una festosa parata a tema marino. Due generazioni a confronto, il carnevale, il gioco della maschera, la libertà e la festa. La giuria ha apprezzato la maturità del lavoro grafico, dalla copertina ai risguardi, per la qualità della concezione complessiva e del disegno, del ritmo e della capacità narrativa. I ritratti dei personaggi sono dotati di precise sfumature espressive e affettive, le scene sono rappresentate con semplicità ed equilibrio compositivo in tavole realizzate a tecnica mista di acquerelli e tempere. È il lavoro - straordinariamente compiuto - di una nuova artista."

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