C'è voluto del tempo per arrivare a queste parole. E forse queste parole non bastano e non so se arriveranno a molti. Ma forse a qualcuno sì. Almeno lo spero. Parole innanzitutto di estrema gratitudine.
C'è voluto
Tempo per decantare tutta la magia, le energie, la gioia, le emozioni che ho provato.
Tempo per iniziare a conoscere le persone con cui ho trascorso solo alcuni giorni, giorni che magicamente si sono moltiplicati.
Tempo, per capire che il tempo è una "definizione" che a volte sta stretta, perché si dilata all'infinito e ore possono sembrare giorni, giorni settimane.
Tempo per so-stare. Ma non so se ho ancora imparato a so-stare. Per ora so stare. Ho iniziato un cammino. Sono in cammino. Ed è già tantissimo.
Raffaella Cataldo |
Christian Mancini |
Tempo che mi sono regalata per vivere come custode all'H3educamp intensivo, organizzato da Nature Rock e in particolare da due persone magiche e meravigliose che ho iniziato a scoprire qualche anno fa: Raffaella Cataldo e Christian Mancini. A loro va tanto affetto e tanta riconoscenza.
Sono stata per la prima volta una custode, ma ho avuto accanto due persone preziose, Valentina e Massimo.
Ho quindi vissuto in un modo tutto mio questi giorni insieme a chi ha iniziato un percorso di scoperta di sé e dello stare in Natura.
Un modo per prendermi cura degli altri e di me, al tempo stesso.
Mia fedele compagna di avventura, e mascotte del gruppo. è stata Sally, che ha potuto godere per un periodo di persone sensibili che l'hanno accolta e con cui si è sentita in sintonia. E che sicuramente le mancano.
Come raccontare questa esperienza?
Lo ha spiegato Betty in un suo post tempo fa. (qui) Un corso particolare per tanti motivi. Un corso che forse non si può raccontare del tutto, ma vivere. Ognuno a modo suo.
Un corso che ti mette alla prova, ma che alla fine ti regala molto, anche se forse al momento non lo comprendi. Ne godrai i frutti poi. Un corso che ha bisogno di tempo per essere gustato fino in fondo. E quanto tempo lo decide ognuno di noi.
Un corso in cui scopri l'essenza di persone che fino a poco tempo prima erano estranee e da cui non vorresti più separarti. Un filo rosso vi unisce. Una sorta di cordone ombelicale nato quando si è creato il gruppo...
Un corso in cui le persone si mettono in discussione fino in fondo, scoprendo anche lati di sé o del proprio mondo che non amano. Ma riflettono,
La riflessione, un momento prezioso.
Come la condivisione. Un ascolto profondo, con un rituale simbolico e spirituale, a mio avviso.
Se in fondo quello che si vuole davvero è recuperare la propria parte più vera, sincera, autentica, ancestrale, il percorso interiore è forte. Ma questo avviene con una grande cura da parte dei conduttori, con grande sapienza e progressione che passa per tantissimi step, che comprendono momenti ludici.
In effetti, come tutti i mammiferi, il gioco è essenziale per scoprire e scoprirsi.
Il gioco è prezioso per creare un gruppo.
Cosa non dimenticherò
Non dimenticherò facilmente i cerchi e il profumo dell'incenso.
Non dimenticherò facilmente le canzoni, allietate dalle percussioni uniche di Igor.
Non dimenticherò le sedute all'aperto scrutando il firmamento.
Non dimenticherò la mia seduta individuale.
Non dimenticherò i giochi in coppia con Sabrina, l'affidarsi. Il fidarsi ciecamente. letteralmente parlando, La sua allegria e quella di Monia.
Le risate, le canzoni meravigliose di Simone (e Spritz), la vitalità di Mariaestella, le parole e la cura di Betty, l'energia di Vittoria, la serenità di Elena, la dolcezza e freschezza di Claudia, Lisa e Chiara, la pragmaticità di Carmela, la profondità di Barbara, l'ironia - che maschera una grande delicatezza e profondità - di Alessia, l'estro di Igor. La sincerità e forza di Silvia.
Sarò difficile non ricercare Valentina per la sintonia, Massimo per la saggezza. I nostri momenti passati a prendere l'acqua e a ritirare il cibo rimarranno epici.
Ho amato alcuni momenti in cui Raffaella mi ha fatto sentire in connessione profonda con gli alberi, con le loro chiome che si piegavano al vento, e con la terra ai miei piedi.
Ho adorato l'arrampicata sulla quercia in cui sapevo che Christian era lì pronto ad aiutarmi, il calore delle persone accanto, Sally ai miei piedi. Ho ancora lo sguardo sul gruppo, come un quadro che porterò a lungo nella mia memoria.
Rimarranno custodite nel cuore le confidenze, gli sguardi complici, la gratitudine.
Rimaranno memorabili le baruffe tra l'asino Rocco e Sally.
Non dimenticherò la danza in cui siamo diventati un tutt'uno con gli alberi, in una sinfonia melodiosa.
e ancora...
Mi sono sentita supportata da Monia quando sono salita sulla corda: guidata, coccolata, custodita dalla sua voce e dalle sue parole.
Penso che tutte queste energie compresse di quei giorni si diluiranno magicamente, racchiusi in barattoli virtuali come quelli del GGG che catturava i sogni. Saremo pronti a dispensarli e liberarli per chi ne avrà bisogno.
Difficile, come ci dicevamo con qualcuno, tornare alla realtà. La voglia di ritrovarsi è tanta.
L'ho già scritto, questi corsi creano dipendenza, Una dipendenza sana. Perché mettono in moto meccanismi che pian piano si dipanano, aprono brecce nei muri, piccole crepe che si fanno strada, creano nuova linfa e vitalità nel proprio lavoro e nella propria quotidianità. Cambiano lo sguardo, almeno lo è stato per me - e l'ho ritrovato ancora - di stare in natura.
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