Appena entro una signora gentile mi spiega come funziona. Nessun numero ma chiamano in base al cognome e sono in ritardo di una mezz'ora sulla tabella di marcia. Sorrido pensando a quando ho dovuto ritirare il passaporto di Marco nella sede centrale - dove ne avevano smarrito uno e un ragazzo era disperato avendo il volo il giorno seguente - e avevo fatto coda per tre ore. Per fortuna che sono una partita iva avevo pensato anche se il tempo perso è perso per chiunque. Qui almeno ci sono sedie, la finestra è aperta e il personale è gentile. Il sole filtra dalle vetrate insieme a una lieve brezza
I temi che mi stanno a cuore spaziano dalla fotografia alla Natura, dagli albi illustrati all'educazione, dalla biodiversità alla creatività, dalle notizie giornalistiche alle attività con i bambini. Ho scelto di chiamare il mio blog "A casa di Anna" perché spero che vi sentiate un po' a casa. Mettetevi comodi e leggete. E se avrete voglia di commentare mi farete solo piacere. Buona navigazione.
venerdì 24 maggio 2024
Metti un giorno in questura
Siamo in un commissariato con vari sportelli e i poliziotti deputati a verificare u dati li chiedono ad alta voce di fronte a tutti. Alla faccia della Privacy tanto declamata penso.
Poi consigliano di venire a ritirare perché la posta sta consegnando i passaporti di dicembre 2023!!! Wow...Viva la sincerità.
Un giovane poliziotto scherza con un indiano/cibgalese [non ho visto] che deve avere un nome lunghissimo e lui si schermisce dicendo " è mio papà" e lui risponde con una battuta che sembra quella di Troisi dicendo: "Lei si dovrebbe chiamare Rossi Mario". Sa, è lo stesso motivo per cui ho chiamato i miei figli con un nome solo, vorrei rispondere. Ma ai nostri tempi non esisteva ancora il codice fiscale e dare più nomi aveva un signoficato preciso per la famiglia e per ringraziare i propri cari o qualche santo in Paradiso
Intanto mi guardo intorno e osservo le tre spade [o forse fioretti] che sono appesi al muro di fronte a me, le ceramiche del Sud e le immagini dei poliziotti a piedi del 1890. Mi colpisce anche una scritta con il poliziotto ideale ma non riesco a leggere dovrei avvicinarmi allo sportallo.
Ogni volta che entro in commissariato è come incrociare un piccolo spaccato dell'Italia che sembra essere uscita da un film di qualche regista [es.Verdone e Troisi] e tutto sommato mi sento a casa.
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