Lo scorso 23 aprile, in occasione della giornata del mondiale del libro e del diritto d'autore, l'artista e illustratore giapponese Katsumi Komagata (qui una news su MilanoToday dove è riassunta la sua storia, qui e qui due post dell'illustratrice Anna Castagnoli nota per il suo blog Le figure dei Libri) ha fatto un incontro allo Spazio 121+ Corraini di via Tortona. Con molto ritardo, parlo di questo evento prezioso e imperdibile (specialmente per chi non ha potuto essere presente).
Inutile dire quanto fosse affollata la sala, piena di persone di diversa età, da bambini e bambine di uno-due anni e su su fino agli adulti, tutti allo stesso tempo estasiati dalle sue parole e dalla sua presentazione.
Occasione di questo bellissimo incontro è stata la presenza di questo grande artista e illustratore al Mimaster per un workshop di Illustrazione a Milano (beati quelli che hanno potuto farlo!).
Come forse molti sanno, Katsumi Komagata crea libri per bambini operando grazie a una casa editrice One Stroke (qui il link) che ha sede a Tokio (Giappone). In Europa i suoi libri sono editi dalla casa editrice Les Trois Ours di Parigi, potete trovare il link qui (e scoprire atelier organizzati con lui, se non volete aspettare il prossimo del Mimaster!). Ora esiste anche il collettivo "Smallworld" (di cui esiste una pagina facebook qui) che raggruppa One Stroke (Giappone), Tara Books (India), Petra Ediciones (Messico) e Les Trois Ours (Francia). Come dicono nella loro presentazione "Siamo un gruppo di editori indipendenti di diversi continenti che condividono una visione comune sull'albo illustrato per bambini". Sulle info trovate spiegate in dettaglio i punti di unione.
Il primo libro, dedicato alla figlia, per creare una relazione.
Komagata - riconosciuto da tutti come l'erede del progetto artistico e didattico di Bruno Munari - ha raccontato la sua storia, a partire dal primo libro ideato negli anni Novanta, in occasione della nascita della figlia (che ora ha 26 anni e lo segue nel suo lavoro). Con molta semplicità e naturalezza ha espresso la sua difficoltà di essere padre e soprattutto di costruire una relazione con la figlia piccola, che sembrava del tutto indifferente alla sua presenza. Non ha nascosto il suo fastidio che ha trasformato in riflessione, che si è espressa in seguito in creatività. Pensando e ripensando a cosa fare per attirare la sua attenzione, si è accorto che gli occhi di una bambina di 3 mesi erano attirati dai contrasti tra i colori e si è posto delle domande. In effetti, le donne in dolce attesa e le madri hanno il capezzolo e le areole più scure, che attirano il bambino verso il seno. E così, a partire da questo ragionamento e da queste riflessioni è nata una serie di card in cui è partito dal cerchio (blu) per poi spostarsi su altre figure geometriche quali il triangolo, il quadrato. Figure che variavano per dimensioni concentriche. Sua figlia ha iniziato a muoversi e seguire le figure...
Un progetto per i bambini ciechi
Questo libro, Plis et plans (qui link), (Coedizione One Stroke, Les Trois Ourses, Les Doigts Qui Rêvent, 2009), è dedicato ai bambini non vedenti o ipovedenti. Per poter lavorare al meglio si è fatto aiutare da una persona adulta non vedente a cui ha chiesto di "poter leggere" la copertina che era costituita da "buchi" e non rilievi (come accade nel linguaggio braille). Ha cercato di far immaginare il libro, senza parole, costituito principalmente da forme geometriche che stimolano una ricerca e un'esplorazione tattile. Con un uso del colore per favorire gli ipovedenti.
Un piccolo grande capolavoro: Little tree/Petit arbre
Questo libro magnifico che racconta il passare delle stagioni, è stato creato in memoria di uno zio a cui Komagata era molto legato e che è venuto a mancare per un male incurabile. L'artista ha raccontato che solo nel momento in cui questa persona è scomparsa ne ha compreso appieno l'importanza della presenza nella sua vita. Ha così pensato di dedicare questo albo a suo zio, un albo che racconta il cerchio e la metafora della vita, attraverso un albero.
Un grande artista, un grande uomo, una grande persona.
Un libro che già al gruppo LIA, Leggere insieme ancora! che ha come capofila a Milano ScaffaleBasso, ho scoperto proprio allo Spazio 121+ poco prima (il resoconto lo trovate qui)
I workshop della meraviglia e della sorpresa
Un esercizio che Komagata utilizza spesso nei suoi laboratori, che siano per adulti o per bambini, è quello di fornire una sorta di "quadrato" iniziale in cui i colori apparentementi legati in una figura geometrica, sono in realtà distribuiti e si dipanano e sparpagliano in un lungo rettangolo. Scopo del workshop è provare a congiungere e collegare gli elementi che compongono la forma iniziale (es. un triangolo) con un filo conduttore che abbia un senso. Una sorta di racconto.
Non mi dilungo a spiegare chi ha fatto cosa, Komagata ha mostrato esempi raccolti da bambini di 6 o 10 anni, di architetti o giapponesi... Vi dirò solo che questo è stato un elemento con cui ha messo alla prova la sua attuale assistente.
Vi propongo una carrellata che per me è una vera gioia per gli occhi, pensando alla creatività che ognuno può tirare fuori, indipendentemente dall'età e dalla propria cultura e vita vissuta, se ben stimolato e lasciato libero con una regia di un simile artista.
Lo scambio delle forme
Questo esercizio richiede l'impiego di fogli colorati (9): si sceglie un colore solo. Poi a ogni partecipante viene dato un altro foglio "rotto" e quello che potrebbe essere "uno scarto" serve invece per creare una nuova opera e viene scambiato tra i partecipanti (un partecipante riceve la parte esterna del foglio rotto, l'altro quella esterna). Le regole sono poche: non lamentarsi della forma che si riceve, non chiedere una forma particolare da usare. I risultati, a parer mio, sono sorprendenti.
In tutti i workshop Komagata lascia uno spazio apposito per la presentazione di ogni lavoro, che sia di una bambino o di un adulto, e alla fine scatta l'applauso da parte dei presenti.
Una valorizzazione non banale di qualcosa in cui si è messo impegno e creatività.
Un progetto per il reparto pediatrico delll'Ospedale di Kyushu
Komagata è un artista a tutto tondo, ha presieduto la giuria per selezionare illustratori a Bologna Book's Fair, ha fatto diverse mostre personali, ha ricevuto molti premi. Vorrei soffermarmi però su un progetto sociale che mi ha emozionato molto, dove ha potuto progettare gli spazi per i bambini malati o degenti in ospedale, curandolo sin nei minimi dettagli. L'ospedale si trova a Kyushu, la terza, in ordine di grandezza, tra le quattro maggiori isole dell'arcipelago giapponese. Il progetto ha previsto che l'artista si occupasse della realizzazione delle ambientazioni, del design degli arredi interni. Niente è lasciato al caso, anche i diversi repparti hanno colori e corrimano coerenti per orientare meglio i bambini.
Quello che mi ha fatto più effetto è anche il pensiero ai bambini che vanno dal dentista (e si sa quanto tempo passano con lo sguardo rivolto in alto... quasi quasi bisognerebbe pensarlo anche per gli adulti!). Guardate cosa ha fatto!
Le domande
Per concludere, rispondendo alle numerose domande, l'artista ha spiegato di essere consapevole che la carta sia un materiale che si può rompere e che se messo in mano a un bambino questo possa romperla. Ma questo fa parte del processo di apprendimento e attenzione. Inoltre ha raccontato come sia rimasto colpito dallo tsunami che ha portato sulla spiaggia molte fotografie e racconti e ricordi di persone che hanno perso tutto. E di come ci sia stato un lavoro per recuperare i proprietari di quegli album di foto.
Essendo stato colpito da una malattia alcuni anni fa, è consapevole che la vita vada vissuta al momento per cui ci ha lasciato con il detto "Ichi go Ichi e", ovvero, l'unica occasione di conoscersi potrebbe anche essere l'ultima (il nostro "carpe diem"). Ha voluto anche spiegarne la derivazione. Nell'antichità i Samurai avevano un alto valore sociale e non "degnavano di uno sguardo" (passatemi questa espressione) i commercianti, che per questo hanno voluto ideare la cerimonia del thé. Durante la cerimonia a cui i samurai venivano invitati, dovevano entrare nelle case piccole e basse ed erano costretti a lasciare le loro armi al di fuori. Poiché solo i samurai avevano il diritto di vita o di morte sulle persone, i commercianti erano sicuri in quello spazio e durante quell'occasione di non essere toccati.
Carrellata con amici (miei e degli albi)
Oltre all'incontro magico ed emozionante con una persona speciale, quella serata è stata bellissima perché ho potuto rivedere tantissime persone che sono accumunate alla sottoscritta dalla passione per gli albi illustrati e i libri d'artista.
Eccone alcuni... de Il Mondo di Cì non ho una foto ma un post che ha giustamente fatto molto prima di me! Eccolo qui.
Chiara Torelli, illustratrice e gruppo LIA Milano.
Roberta Quirico, educatrice, gruppo LIA Milano |
Da sinistra, l'illustratrice Vessela Nikolova (del suo ultimo libro illustrato ne ho parlato qui) e Franco Fornaroli, direttore della Biblioteca di Melegnano (ne ho parlato qui)
L'illustratrice Ilaria Faccioli, con la sua "creatura".
Vessela Nikolova e Giordana Piccinini.
Giordana ha scovato un tesoro...
:) :) :)
RispondiEliminaBellissime foto Anna! Complimenti. Grazie a questo post arricchisco di ricordi visivi la mia memoria di una giornata molto intensa. 🙏🏼
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