Passeggiata dopo il tramonto sul far della sera, quando i grilli friniscono ancora a più non posso e il pettirosso si ode forte con la sua melodia nel bosco, sempre nello stesso areale. Cammino con gli stivaloni verdi di papà perché l'erba è alta e sul sentiero ci sono tracce di fango e grufolate. La luce è radente e i raggi stanno per finire il loro potere. Sta per arrivare il crepuscolo, ma non ancora.
Appena siamo arrivate mi sono messa a esplorare il prato di casa a piedi scalzi scavalcando l'arba, mentre Sally galoppava saltellando come un capriolo con le sue grandi orecchie nere che rimbalzavano nell'aria. Profumi diversi si mescolavano in un intreccio portentoso, da quello dolce dei castagni vicini agli altri aromatici delle diverse erbe. Nel prato fitto graminacee, ranuncoli, ombrellifere a iosa che ospitavano insetti in accoppiamento mentre intorno ai fiori per me rosa, ronzavano le api intente a suggere il nettare. Una grandissima femmina di cavalletta con il suo ovopositore a forma di sciabola.E ancora un nido di ragno, con i piccoli già fuori dall'ooteca. E il pensiero va a "La tela di Carlotta", il bellissimo libro di Elwyn Brooks White che lessi a Marco e Andrea quando erano piccoli
Tra i suoni sia gli amati campanacci delle mucche al pascolo e le campane della chiesa che intonano l'Ave Maria.
Basta davvero poco per dimenticarsi il malessere cittadino,
Benvenuta in Paradiso...
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