I temi che mi stanno a cuore spaziano dalla fotografia alla Natura, dagli albi illustrati all'educazione, dalla biodiversità alla creatività, dalle notizie giornalistiche alle attività con i bambini. Ho scelto di chiamare il mio blog "A casa di Anna" perché spero che vi sentiate un po' a casa. Mettetevi comodi e leggete. E se avrete voglia di commentare mi farete solo piacere. Buona navigazione.
lunedì 6 novembre 2017
"Quellilà" di Daniele Movarelli e Michele Rocchetti, Giralangolo EDT
Chi saranno mai "Quellilà" dell'albo di Daniele Movarelli e Michele Rocchetti, edito da Giralangolo EDT (qui)? In copertina, su sfondo nero, due occhi colorati scrutano. E tornano nella prima doppia pagina, al buio, fuori dalla finestra, insieme a uno spicchio di luna stranamente verde. All'interno solo il cane se ne accorge, mentre la famiglia radunata a tavola sembra non curarsene. Infatti il testo ci dice che "Quellilà erano i nostri vicini da sempre. Nessuno di Noi però li aveva mai visti. Perché loro vivevano di là. E noi di quà". Non ci è dato di sapere quale sia il muro che li separa, ma la paura è tale da superare la curiosità di conoscerli.
Una paura alimentata da maldicenze che provengono dai racconti del vecchio Marricordo, un nome che è tutto un programma, dato che quell'anziano signore non sembra essere molto in sé (se gli fai una domanda sembra perdersi nei suoi ricordi ingarbugliati): è però considerato il saggio del paese e dunque Quellilà oltre ad "avere un aspetto orribile ed essere cattivi" sono anche "pelossissimi, hanno orecchie a punta e pattini a rotelle al posto dei piedi". Il racconto si snoda tra l'incredulità e il divertimento - dei bambini a cui si legge (dato dalle risposte strampalate di Marricordo) - non foss'altro che il vecchio a un certo punto si "inventa" che abbiano voglia di attaccare e lanciare attraverso una catapulta procioni inferociti. E non è che l'inizio...
Ecco, con questo albo dai colori accesi e con le figure squadrate, si può inizialmente sorridere e poi riflettere: riflettere su quanto possano influire i pregiudizi, ovvero quanto quello che si costruisce nella nostra testa possa portarci ad andare fuori strada... a compiere cose assurde credendo di essere nel giusto piuttosto che provare ad approfondire, e a capire. Perché a ben pensare come può esistere qualcuno con i pattini a rotelle al posto dei piedi disposto a lanciare procioni o trichechi gonfiati a elio? Eppure ci rendiamo conto di come nella quotidianità basta poco per travisare, basta la "paura" per "gonfiare" situazioni fino a scatenare il panico. Il vecchio Marricordo mi fa pensare ai tanti "santoni" che oggi si trovano su internet che forniscono ricette strampalate a cui tanti si aggrappano ... un albo dunque che ha molte sfaccettature e può essere sicuramente letto a più livelli a seconda dell'età.
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