venerdì 24 febbraio 2023

Venerdì Ambrosiano...



Il profumo della moka inonda la cucina: mi guardi e sbadigli, dentro di me sbadiglio anch'io abbiamo dormito tutta la notte appiccicate tu incastrata in mezzo alle mie gambe poi con la testa sopra. Da quando ho iniziato la fiera hai bisogno di starmi addosso come un cucciolo.

Usciamo: è fresco ma non tanto; infondo sono solo le 6:55! Ci accoglie un merlo che canta la sua melodia a squarciagola.
Per le strade i sacchi della spazzatura invadono lo spazio ristretto del marciapiedi; stranamente le macchine sono molte, quasi tutte taxi e strombazzano forte.
La torre dell'Unicredit e il Pirellone sono nascosti dalla nebbia. Mentre camminiamo, improvvisamente si fa ancora più buio:si sono spente le luci [sono le sette in punto]
Continuiamo a camminare col sottofondo delle auto che nasconde i canti degli uccelli.
Per strada quasi, nessuno solo il camion rumoroso della spazzatura La Piazzetta è deserta e le luci della scuola sono spente. Oggi è il carnevale Ambrosiano e si riposa anche lei.


All'improvviso il canto di una cincia si fa strada nell'aria silenziosa, mentre una cornacchia grigia accanto a me urla con la sua voce roca [forse sta annunciando alla sua vicina il nostro pasaaggio?].


Passiamo accanto alla fontanella: oggi più che mai sento il rumore dell'acqua che sgorga [È incredibile cosa si nota ogni giorno con gli orecchi anche se si passa sempre accanto a qualcosa di rumoroso], nel buio della strada il lampeggiante del camion delll'Amsa.



Entrate nell'area cani ti scateni con un cane bianco e nero dal pelo lungo: gli fa gli appostamenti, lo travolgi, correte a perdifiato
Ma il tempo a disposizione è poco... tic tac tic tac... ripassiamo verso la piazzetta e di nuovo sento il canto della cincia e le cornacchie gracchiare lontano [nel frattempo se ne sono andate], di nuovo la fontanella che zampilla,lo sciabordio delle auto in sottofondo.



In piazza i segni della festa sono ovunque: coriandoli, stelle filanti per terra. Un bagolaro è stato bombardato con quelle appiccicose [chissà come si sentirà, chissà se qualcuno avrà cura di pulirlo].
Passando vedo una mimosa in fiore [l'8 Marzo è lontano eppure lei è già pronta].
Un colpo di tosse, il tram che passa.

Lungo la via monopattini abbandonati; per la prima volta scorgo nella sagoma spoglia di un albero un nido.
Vengo distratta da un aereo che improvvisamente inonda l'aria, mentre da un lato e dall'altro passano due tram.
Ripercorriamo la nostra via a ritroso: non ci sono più i sacchi della spazzatura ma solo i cassonetti vuoti.
Buon venerdì anche a voi

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