lunedì 20 febbraio 2017

"Andrea non ha più paura", di Lorenza Farina e Manuela Simoncelli, Edizioni Paoline


"Andrea non ha più paura", di Lorenza Farina, illustrato da Manuela Simoncelli, Edizioni Paoline (link qui) affronta con delicatezza un tema con cui ogni bambino si confronta specie quando è piccolo, quello delle ansie notturne.


Se poi quel bambino si ritrova senza un papà - sarà andato via per sempre o solo per un lungo viaggio? - e in una casa di campagna "diventata troppo grande" per lui e la mamma, tutto diventa ancora più difficile da affrontare.


Ogni rumore o scricchiolio, che le case vecchie producono, può far pensare a qualche essere strano venuto appositamente per spaventare. Inutile allora contare sulle dolci rassicurazioni della mamma perché una volta sotto le coperte ci si ritrova soli. Soli, a contatto con i propri spettri e i propri fantasmi. Personaggi inquietanti, dai nomi terribili (un Drago dagli occhi di fuoco o un Fantasma minaccioso), che potrebbero spuntare da ogni dove.


La situazione sembra insostenibile, ma ecco che il bambino trova un alleato in un vecchio albero di ulivo. Una specie di nonno, saggio, che lo prende tra i suoi rami - che cullano il bambino come fossero braccia e lo accarezzano con le tenere foglie - e gli trasmettono un senso di pace e serenità. Ogni cosa che sembra terribile si dilegua e diventa qualcosa di reale, tangibile e innocuo.


Una serenità che Andrea conquista nel corso della nottata e che gli darà quella forza per affrontare con fiducia il domani. E sognare che il papà torni presto.

In questo libro ho trovato un riferimento (voluto?) all'albo "Grat grat cirp splash" di Kitty Crowter, edito da Babalibri (link qui) , anche se in quel caso il piccolo ranocchio che ha paura di tutti i rumori si ritrova a vivere un'avventura insieme al suo papà. Qui invece il protagonista è inizialmente solo e l'inquietudine si respira in ogni pagina. Ci si ritrova, insieme ad Andrea, a rivivere le angosce di quando eravamo bambini. Soffriamo con lui - da genitori sappiamo quanto è brutto per il proprio figlio avere paura - e si tira il fiato quando finalmente il bambino riesce a trovare un amico (vero o immaginario che sia), che gli regala una sorta di talismano da tenere sempre con sé, una piccola oliva che il bambino stringe forte nella mano e che lo aiuta a prender sonno.


Un dolce sonno su cui veglia un vecchio albero di ulivo.
Qui un'intervista all'autrice su "Il posto delle parole".

lunedì 13 febbraio 2017

Già sei anni!

 


 
Sembra ieri eppure sono passati già sei anni.
Tu, piccolo folletto deciso, pieno di carattere e fantasia...
Ti sei inventato la "macchina dei baci, delle coccole e delle carezze", che si carica con i baci ed è provvista pure di "sparabacini" (bacini a raffica).
Tu, che continui a dirci che saremo presto nonni, che quando vedi mamma e papà darsi un bacio sulla bocca dici "il papà e la mamma si sposano!!!" e lo ripeti all'infinito...
Tu, che ami tutti gli animali, dalle api ai bradipi, senza eccezioni.
Sei capace di prendere con le tue ditine i piccoli paguri che scappano veloci, le cavallette che saltano, i piccoli geki impauriti (e li vorresti tenere tutti con te).
Tu che saluti per strada le persone che non conosci.
Tu che vorresti stare alla scuola dell'infanzia non uno, non due ma addirittura tre anni ancora, (e chi ti da torto? con le educatrici che ti ritrovi?).... ma vorresti essere già grande come tuo fratello.
Tu, che hai già imparato a fare il tuo primo Sudoku, sei curioso dei numeri e delle scritte.
Tu, che ami "fare libri nonsense" (e farteli leggere e rileggere) insieme al nonno o al papà, giocare a Monopoli con la nonna, ai gormiti con Marco, a costruire case di lego con la mamma.
Tu che sai maneggiare qualsiasi cosa tecnologica con abilità, come tutti i bambini della tua generazione. E com'è difficile separartene.
Tu che stai iniziando ad apprezzare il piacere dei libri e della lettura e ami le storie che si inventa per te il tuo papà ogni sera.
Tu sei entrato prepotentemente nelle nostre vite e come uno tsunami ci travolgi spesso con la tua allegria e, a volte, con i tuoi bronci e il tuo fare deciso.
Ti osservo e ti vedo già grande, prezioso scrigno di pensieri profondi, lo sguardo birichino di chi la sa lunga.
Ti auguro di continuare a sorprenderti, avere voglia di scoprire il mondo insieme a tuo fratello, compagno e complice di tante avventure.
Un abbraccio al mio grande tesoro
la mamma

lunedì 6 febbraio 2017

Laboratorio a merenda "I contrari" di Pittau e Gervais, Il Castoro



Domenica 5 febbraio protagonista del Laboratorio a merenda, condotto da Barbara Archetti, Cristina Zeppini e dalla sottoscritta ormai da oltre due anni presso la Feltrinelli RED di piazza Gae Aulenti a Milano è stato il bellissimo albo "I contrari" di Pittau e Gervais, edito da Il Castoro (qui).
Un libro che si presta a una lettura divertente, appassionante e istruttiva sia con un pubblico di piccoli ascoltatori, sia con bambini e bambine che sono già alla scuola primaria.
La trovata dei due autori è a dir poco geniale: riuscire a far comprendere alcune parole "opposte" attraverso una visione grafica accattivante che ha come unico soggetto un elefante. Un elefante che viene gonfiato, ingrassato, dimagrito, aperto e richiuso... Insomma, ce n'è per tutti i gusti. Un modo davvero intelligente per imparare il vocabolario dei contrari.

I bambini al lavoro
Ieri i piccoli artisti hanno realizzato le loro opere con l'aiuto dei loro genitori che si sono messi in ascolto, aiutandoli ad appiccicare, creare senza essere invadenti. Un momento di relazione prezioso che ha consentito di passare del tempo insieme a divertirsi e lasciarsi andare. 
Eccoli impegnati, come potete osservare nel breve video (questa volta mi sono cimentata sperimentando una nuova modalità, sperando che vi piaccia).


Le opere
Naturalmente la cosa più importante nel corso dei nostri laboratori è che i bambini non si sentano messi alla prova, che il processo è più importante del risultato (anche se i lavori mi lasciano sempre piacevolmente sorpresa) e che ci sia un pizzico di fantasia e creatività. I materiali variano e anche questa volta, ognuno ci ha messo del suo.



Non posso che ringraziare tutti gli intervenuti, grandi e piccoli e darvi appuntamento alle 15.30 per settimana prossima.
Settimana prossima, alle 15.00 saremo anche presenti alla Feltrinelli RED di Locate Triulzi, in via Milano 5.

giovedì 2 febbraio 2017

"Abbraccia questo libro!" di Barney Saltzberg e Fred Benaglia, Phaidon


Abbraccia questo libro! di Barney Saltzberg e Fred Benaglia, edito da Phaidon (qui), è un inno al tempo stesso alla lettura e alle mille occasioni che questa fornisce ai bambini (e agli adulti) di vivere in mondi paralleli, giocare e divertirsi - perché no? - con un libro.


L'autore e l'illustratore (che usa toni accesi e vivaci che catturano facilmente l'attenzione) ci forniscono alcuni spunti per cui un libro non solo dovrebbe essere letto ma anche coccolato, cantato, passando da pagine più ironiche e divertenti ad altre più dolci e delicate.


Un vero e proprio viaggio avventuroso (come è stato riportato anche in una recensione del New York Times, qui), che conduce i bambini dall'acqua del fiume dove incontrano un ippopotamo su su in aria, fin sopra i grattacieli, a bordo di una mongolfiera, naturalmente sempre leggendo l'albo a qualcuno (anzi, in questo ultimo caso non proprio a qualcuno, ma a tutta una città)!


Quanti modi ha un libro per essere utile? Tantissimi! Ecco alcuni spunti: un libro può trasformarsi all'occasione in una tenda in cui schiacciare un pisolino o rendere più piacevole un pasto (però non occorre dargli da mangiare). Questo albo, non solo è un stimolo a leggere ma anche a creare un proprio libro sull'onda della creatività, sempre spinti dalle ali della fantasia.
Non a caso l'invito arriva dall'americano Barney Saltzberg (qui link al suo sito), autore di una cinquanta libri per bambini, per cui ha ricevuto diversi riconoscimenti. Esiste anche un bellissimo video (qui) in cui il libro viene cantato (Saltzberg ha anche creato alcuni libri musicali). Che diventi un bellissimo "tormentone" come il grande classico "A caccia dell'orso"? Glielo lo auguriamo proprio!